Positano

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20 Agosto 2017

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Positano

Grazie al clima mite ed alla bellezza del paesaggio, Positano è stato un luogo di villeggiatura sin dall’epoca dell’Impero romano, come attestano il rinvenimento di una villa e ulteriori rinvenimenti risalenti al 2004. Tipiche le tantissime scalinate che dall’alto del paese giungono in basso, alla spiaggia. Le spiagge principali sono la Spiaggia Grande e quella di Fornillo, entrambe raggiungibili a piedi; le altre sono La Porta, Arienzo e San Pietro Laurito, tutte raggiungibili principalmente via mare.

Il clima di Positano grazie alla sua posizione è molto mite, di tipo mediterraneo; gli inverni sono assai tiepidi con temperature minime che non scendono quasi mai al di sotto dei 6 gradi, mentre le estati sono lunghe, calde ed assolate ma spesso rinfrescate dalla brezza marina.

Grazie alle temperature miti ed alla bellezza del paesaggio, Positano è stato un luogo di villeggiatura sin dall’epoca dell’impero romano, come attestano il rinvenimento di una villa nella baia. Tipiche le tantissime scalinate che dall’alto del paese collegano i quartieri posti più in alto con la zona a valle. Le spiagge principali sono la Spiaggia Grande, Fornillo, La Porta, Fiumicello, Arienzo, San Pietro, Laurito e Remmese, alcune delle quali raggiungibili anche via mare.

Storia

Le prime testimonianze di un insediamento a Positano risalgono alla Preistoria, più precisamente al Paleolitico Superiore in cui la Grotta “La Porta” era frequentata da popoli di raccoglitori e cacciatori. Questa piccola caverna, situata a 120 m s.l.m. e a 10 m sulla strada statale, era un tempo molto ampia di cui è ancora possibile distinguere la parte terminale e due nicchie. Nel 1955, Antonio M. Radmilli (Università di Pisa) organizza diverse ricognizioni per individuare frequentazioni preistoriche, sia in superficie sia in alcune grotte. Durante gli scavi sono emersi diversi fossili, tra cui alcuni di tipo malacologico, come gusci di molluschi, mentre la fauna è rappresentata da resti di mammiferi (cinghiale, stambecco, cervo e capriolo), uccelli, anfibi e pesci. I rinvenimenti hanno fatto supporre che le genti che frequentavano le grotte avessero un’economia basata prevalentemente sulla raccolta di molluschi, mentre la caccia agli uccelli, come anche ai mammiferi, era piuttosto marginale.

Nonostante la tradizione legata al mito delle Sirene, non vi sono notizie riguardanti una frequentazione greca della costa di Positano.

Le prime attestazioni archeologiche risalgono al I sec. a.C., quando sulla costa della Penisola Sorrentina furono costruite lussuose ville romane. A Positano una occupava la baia e l’altra si estendeva sull’isola del Gallo Lungo, “un tipico esempio di come sono stati utilizzati in età claudia anche spazi più reconditi di una costa selvaggia senza rispetto addirittura per gli scogli che, secondo la leggenda, sarebbero serviti da dimora delle sirene”. Queste ville appartengono al “tipo disperso”, cioè formate da diverse strutture non raggruppate tra loro delimitate da giardini. Non si conoscono ancora i nomi dei proprietari, ma sicuramente si tratta di contesti elitari. La Villa di Positano viene descritta per la prima volta da Karl Weber nel 1758, che allora soprintendeva gli scavi ad Ercolano e Pompei. All’inizio del ‘900, Mingazzi e Pfister, effettuarono alcuni saggi per meglio comprendere la struttura, sia della baia di Positano, sia del Gallo Lungo. Maiuri descrive alcuni resti, ancora visibili negli anni ’60, come un peristilium di colonne in laterizio stuccate. Il complesso è stato oggetto di scavi sistematici dal 2003, che hanno interessato la zona sottostante l’oratorio della chiesa di Santa Maria Assunta e, il sito è stato inaugurato il 18 luglio 2018, con il nome di MAR (Museo Archeologico Romano) Santa Maria Assunta Positano.

Le successive attestazione di insediamento risalgono al X sec., quando è testimoniata la presenza di un complesso abbaziale benedettino dedicato a San Vito e a Santa Maria. L’istituzione ha lunga vita, giunge infatti fino al XVIII sec.

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